Siete riuniti … in un importante lavoro di discernimento comunitario per fare “il punto della situazione” e capire insieme dove lo Spirito Santo vuole che orientiate le vostre energie e il vostro apostolato, … così che il carisma che vi anima continui a portare frutto nel progredire della storia, nel presente della Chiesa e della società. (…) La grande sfida è di mettere le nostre capacità umane, le nostre risorse, anche se limitate, a servizio di un disegno più grande. Nella Chiesa siamo tutti chiamati a farci collaboratori di Dio, a farci strumento della grazia, non ad indirizzarla secondo le nostre ristrette visuali umane.
Così il Cardinale Kevin Farrel, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, scrive ai delegati di Via Pacis riuniti dal 3 al 7 luglio per l’Assemblea Generale che si tiene ogni 5 anni, per riflettere sul cammino fatto e cercare di comprendere dove Dio vuole portarci nel prossimo futuro.
Il lavoro dell’Assemblea parte da lontano: nel giugno 2023 veniva inviato dalla Commissione preparatrice a tutti i membri un Sussidio che chiedeva di esprimere, in forma anonima, il proprio punto di vista o riflessione sulle principali questioni della vita comunitaria. Dall’analisi delle risposte la Commissione individuava quattro ambiti che, in questo tempo, richiedono di essere messi a tema e approfonditi:
- ALLEANZA (scegliere),
- FRATERNITÀ (vivere),
- CARISMI (donare),
- MISSIONE (uscire).
Su queste tematiche si sviluppa l’Instrumentum laboris, sul quale lavoreranno i delegati, fino alla stesura del Documento finale, che sarà approvato dall’Assemblea e accompagnerà il cammino di Via Pacis nei prossimi 5 anni. Al termine sarà eletto il Presidente e il Consiglio Generale.
Come scrive ancora il Cardinale, «questi compiti che vi attendono richiedono prudenza, capacità di ascolto reciproco e soprattutto grande docilità alle ispirazioni dello Spirito Santo». Per questo, tutta l’Associazione è coinvolta nella preghiera, assieme ai tanti amici, missionari, comunità religiose e sostenitori, perché si realizzi l’opera che Dio ci affida.
Così il Cardinal Farrel conclude la sua lettera: «La vostra associazione porta nel suo DNA il carisma di aprire vie di dialogo e di pace, di essere ovunque promotori di riconciliazione perché la pace sia concretamente vissuta nelle relazioni umane, nei contesti quotidiani e familiari e in quelli più ampi della società civile e della comunità internazionale. Nell’attuale contesto sociale e internazionale, così saturo di tensioni, di conflitti e di violenze, la vostra presenza, la vostra voce e la vostra testimonianza è particolarmente significativa. Siate anche voi intelligenti promotori di dialogo, costruttori di relazioni fraterne animate dalla carità e dal rispetto dell’altro nella sua diversità e originalità».