Fraternità, corresponsabilità, passione, respiro internazionale: in questo clima si è svolta, dal 3 al 7 luglio appena trascorso, l’Assemblea generale dell’Associazione Via Pacis, con gli oltre 50 delegati riuniti al Centro Internazionale di Arco (TN) e in collegamento online con Colombia, Ecuador e Kenya.
Non solo i responsabili delle varie realtà di Via Pacis, ma anche membri eletti nelle Comunità locali del mondo, si sono confrontati sulle attese, le sfide e le opportunità che l’Associazione è chiamata a vivere nei prossimi 5 anni, con il mandato della Chiesa universale che ci chiama a «portare il Vangelo della pace in tutto il mondo, fino ai confini della terra», come ci ha ricordato il presidente Ruggero Zanon.
Dal lavoro intenso delle commissioni è scaturito un Documento programmatico per il quinquennio 2024-2029, dove spicca l’attenzione all’apertura, alla mondialità, alla missione là dove lo Spirito ci guida, mantenendo salda la fedeltà al carisma originario che la Chiesa ha confermato con l’approvazione definitiva dello Statuto nel 2023. Fedeltà dinamica e creativa, consapevoli del “cambiamento d’epoca” di cui parla Papa Francesco, attenti alle nuove povertà e capaci di sperimentare linguaggi e strumenti nuovi, perché l’annuncio e la testimonianza della pace e della riconciliazione siano attraenti e credibili.
Ma «senza l’amore gli uni per gli altri, le grandi opere che facciamo non serviranno a nulla», ha ricordato il presidente Zanon, «e più viviamo la fraternità, il mettere insieme le nostre vite, più la fraternità ci aprirà a un mondo senza limiti né barriere, perché la vera fraternità non ha né spazio né tempo, non si può contenere. L’unico limite siamo noi: la nostra chiusura al perdono e alla riconciliazione. Perché sono il perdono e la riconciliazione a tenere aperta questa porta sul mondo, a proiettarci fuori di noi, aprendo nuove vie di incontro e dialogo».
A conclusione dell’Assemblea Generale sono stati votati il Presidente e il Consiglio Generale per il prossimo quinquennio.