Pacificazione interiore – Via alla riconciliazione

Vengo da una storia familiare complessa e dolorosa, che portò ad un certo punto alla rottura dei rapporti con le mie sorelle. Andai in crisi, mi sembrava di non avere più la terra sotto i piedi. Mi sentii abbandonata come se tutti mi avessero voltato le spalle.

Chiusa in me stessa, sperimentai cos’è la disperazione, con pensieri anche molto brutti.

Allora mi misi a pregare, chiedendo al Signore che mi facesse trovare qualcuno che mi aiutasse. Dopo parecchi mesi, ecco la risposta: una mia amica, di Via Pacis, mi consigliò un sacerdote, che divenne la mia guida spirituale. Lì finalmente mi sentii accolta ed ascoltata, per la prima volta cominciai a sentirmi una figlia amata e degna di amore gratuito. Fino ad allora avevo vissuto un credo fatto di leggi e prescrizioni; egli cominciò ad indicarmi la vera immagine di Dio, che è tenero abbraccio misericordioso. Nel frattempo, la stessa amica mi invitò agli incontri di preghiera in Via Pacis: lì mi sentii subito a casa, nessuno mi giudicava e anche qui venivo accolta e incoraggiata.

Gli anni passavano, ma continuavo a sperimentare superbia, invidia, orgoglio. Non credevo che fosse sufficiente lavorare su se stessi, volevo cambiare gli altri, e la mia relazione con le sorelle rimaneva sempre uguale. Sentivo che mi mancava qualcosa. Finché fui invitata a un Seminario di pacificazione, mi sembrava una bella occasione e così decisi di partecipare, credendo di uscirne sanata.  Ma il primo giorno, anzi, i primi minuti, Eliana esordì con questa frase: «chi è qui perché pensa di uscire guarito e sanato si sbaglia, può andarsene subito, questo è solo l’inizio di un cammino». A quelle parole rimasi turbata e perplessa e pensai «ma come … e adesso? e poi?  ma dove sono capitata? però ormai sono qui…».

L’esperienza fu molto impegnativa, ma quelle parole e tutto il resto mi chiarirono che la strada non era per niente facile e breve come mi ero immaginata, assomigliava ad un sentiero di montagna molto ripido e tortuoso.  Tornata a casa, ne parlai con le amiche di Comunità che mi sostenevano con la loro vicinanza, affetto, ma soprattutto preghiera, e loro mi consigliarono un ulteriore aiuto. Allora chiesi di poter intraprendere un percorso di accompagnamento con una persona di Via Pacis.

Con lei ho iniziato un cammino di pacificazione interiore, andando a toccare quelle parti più nascoste e dolorose nel profondo del mio io. Non è stato facile, anzi, ma un po’ alla volta mi fornì l’attrezzatura per salire quel sentiero. La prima vera svolta nei confronti delle sorelle accadde durante un meeting di Via Pacis, quando sentii rivolta a me una parola profetica: «Fa’ il primo passo…. fa’ il primo passo…».

Così pochi giorni dopo andai dalla mia sorella maggiore, le chiesi scusa del mio comportamento e di ciò che avevamo passato. Lei mi rispose che le scuse doveva farle lei e dopo alcuni chiarimenti ci abbracciammo da sorelle riconciliate. Essendosi sciolto un nodo, non fu difficile approcciarmi anche con la sorella minore, aiutata anche da una sofferenza in famiglia. Così si ruppe quel “velo del tempio” che impediva la comunicazione, ora ogni volta che ci troviamo abbiamo molte cose da condividere, ed è un miracolo che Dio ha compiuto. Ringrazio Dio Padre per non avermi mai abbandonata e, attraverso i fratelli di Comunità, avermi amata e fatto sentire la sua infinita misericordia.

G. (Italia)

 

Articolo precedente
Pacificazione interiore – Pacificare l’infanzia
Articolo successivo
Pacificazione interiore – Scoprire il vero Dio