Alleanza nella malattia

Sono Berta Mirian Ospina e sono membro di Via Pacis Colombia da 12 anni, quando ho sentito che Dio mi spingeva a camminare in una vita comunitaria. Sebbene da sempre avessi partecipato alla vita ecclersiale in attività apostoliche e di animazione liturgica nel coro diocesano, non ero mai stata molto disposta a impegnarmi stabilmente in una realtà associativa.

Fin da bambina soffro della sindrome di Guillain-Barré, una malattia del sistema nervoso che mi ha causato grandi difficoltà e la necessità di sottopormi per tutto il corso della mia vita a terapie, che mi hanno permesso di avere una certa mobilità funzionale, ma con difficoltà nello svolgimento di alcuni compiti. Con molto impegno sono riuscita a completare gli studi e a lavorare per anni nell’ufficio di controllo fiscale dello Stato colombiano, da dove sono andata in pensione 14 anni fa. Non mi sono sposata, mi sono dedicata alla mia professione e al servizio di Dio nella Chiesa.

Ho conosciuto Via Pacis attraverso un Seminario di vita nuova nello Spirito tenuto nella mia parrocchia; quel percorso mi ha aiutata a passare da una fede tradizionale a una più esperienziale e a sperimentare la potenza dello Spirito Santo nella mia vita, che mi ha dato forza e luce per sopportare i dolori e la tristezza dovuti alla malattia.

Ho iniziato a camminare in Comunità e 10 anni fa ho stipulato l’Alleanza. Vivere questo carisma bello e impegnativo che il Signore ha dato alla sua Chiesa ha portato pace e guarigione nel mio cuore. Essere in Alleanza con Dio e con i fratelli per me è camminare nella vita con la certezza che Dio mi ha sempre guardato con amore eterno, che gli appartengo e che mi ha dato dei fratelli in Via Pacis che mi hanno dimostrato un amore autentico e reale.

Fino a quattro anni fa, pur con le mie limitazioni, ero molto attiva e presente nella vita dell’Associazione, finchè, una sera, sono andata a letto come al solito e il giorno dopo non riuscivo ad alzarmi dal letto, le mie gambe non rispondevano e le mie braccia non avevano la forza di muovere il corpo. La malattia si era aggravata e, nonostante abbia ricevuto ottime cure, non sono riuscita a recuperare la mobilità, né la stabilità che mi permette di stare seduta, per cui rimango sempre a letto.

L’angoscia, la tristezza e la depressione non si sono fatte attendere, e anche la mia fede è entrata in crisi. Mi chiedevo: perché rinnovare l’Alleanza, se non posso più contribuire e partecipare come prima alla vita della Comunitá? 

I miei fratelli in Comunità mi hanno aiutato a fare il passo dal sentirmi inutile al capire che, pregando incessantemente dal mio letto di malattia, sto facendo una preghiera di intercessione potente, per le necessità della Chiesa, per  Via Pacis e per la pace nel mondo. In questo modo concreto posso rimanere attiva e utile, offrendo il dolore perché non vada perduto, per ogni attività missionaria in cui è presente il Carisma Via Pacis.

Dio non si lascia superare in generosità e mi ha dato la grazia di poter rinnovare l’Alleanza dal mio letto di malattia, e di farlo davanti al nostro presidente Ruggero, a Elena, Samuele, Davide e agli altri fratelli che mi hanno accompagnato.

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