Don Domenico in Kenya

Mi chiamo Nancy Owak, responsabile di Via Pacis Kenya.

Mi sono unita a Via Pacis nel 2009 e sono diventata membro di Alleanza nel 2023.

Quando sono entrata nella comunità ho conosciuto i nostri fondatori, uno dei quali è don Domenico. Di lui si sono sempre dette molte cose belle e avrei voluto conoscerlo prima che morisse. Dai racconti si può comprendere che don Domenico era un Santo che viveva tra i vivi. Quello che mi ha colpito di più è il modo in cui faceva gioire le persone che andavano a confessarsi, il modo in cui accoglieva e parlava con tutti. Per me è esattamente quello che farebbe Cristo se ci avvicinassimo a lui direttamente attraverso la confessione. Questo mi ha fatto innamorare di lui anche se non l’ho conosciuto di persona.

Ricordo che la prima volta che andai in Italia, il nostro fondatore Paolo mi diede una foto di don Domenico e quella foto, con il suo solo sorriso, mi ha colpita nel cuore.

Finii per appenderla al muro in modo da poterla guardare spesso.

A quel tempo ero in una situazione difficile e mi affidavo a qualsiasi cosa potesse tranquillizzarmi. Diverse volte guardavo la sua foto e dicevo: “don Domenico ti chiedo di pregare per me affinché abbia pace”.

Un giorno il padrone di casa decise di mandarmi via senza preavviso. Cercai disperatamente una casa dove trasferirmi. Mi recai in tanti posti ma non riuscivo a trovare nulla. Mi ricordai allora di don Domenico e gli chiesi di aiutarmi a trovare una casa. Una casa dove potessi trovare pace.

Quando avevo quasi rinunciato, un uomo ci chiamò e ci disse che c’era una casa da qualche parte, ma la proprietaria non aveva un buon carattere. Avrebbe potuto rifiutarsi di darmi la casa se le avessi detto che ero single. Dissi a quell’uomo che avrei fatto un tentativo e che se lei si fosse rifiutata, pazienza!

Quando andai, la signora, che poi divenne la mia padrona di casa, mi disse una cosa che mi toccò. Mi disse: “Ragazzina, non do la mia casa a persone della tua età, ma sento che mi piaci molto anche se non ti conosco. Ti darò la casa perché tu possa stare con tua sorella e tuo fratello e spero che anche loro siano bravi come te”. Aggiunse anche scherzando: “Pregherò che tu rimanga nella mia casa finché non troverai l’uomo giusto per sposarti”.

Sentivo che don Domenico aveva veramente vinto per me. Ci trasferimmo in questa casa e, nonostante la padrona fosse così difficile con gli altri inquilini, mi trattò come una figlia. Ho visto la mano di Dio.

Ancora oggi sento che don Domenico ha vinto. Ce l’ha fatta.

Essere leader in una comunità non è facile, a volte è dura, allora mi ricordo che il nostro fondatore è già in cielo e veglia sulle Comunità. Lo ringrazio e chiedo il suo intervento, affinché io possa trovare la saggezza per prendere le decisioni.

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