“…e tutti furono colmati di Spirito Santo” (At 2,4a)
Nel cenacolo gli Apostoli furono incendiati di passione per Gesù, catapultati nel mondo da una forza incontenibile.
E noi? Crediamo che in quel “tutti” ci siamo anche noi? Siamo disposti ad abbandonarci alla potenza dello Spirito, a lasciarci immergere in un amore più grande che ci spinge ad andare oltre noi stessi, a proclamare con franchezza le grandi opere che Dio ha compiuto nella nostra vita?
Si tratta di rinunciare al controllo, di uscire dai binari della prevedibilità e di aprirci alla novità della vita, all’impetuosità dell’amore.
Quando questo vento si abbatte sulle nostre vite, cambia il nostro modo di comunicare: non è più un semplice parlare, ma un creare comunione. Perché il primo effetto dello Spirito è l’unità, capace di trasformare la diversità da ostacolo in opportunità.
Ma l’unità è fragile: necessita di una continua azione di perdono (cf Gv 20,23), di pacificazione, che ha bisogno del contributo di ciascuno, nessuno escluso.
Il corpo di Cristo siamo noi. Usiamo del perdono, della riconciliazione, abusiamone, non risparmiamoci, perché il corpo di Cristo non venga spezzato.
Eccoci, Santo Spirito, rendici strumenti di unità!
Ruggero Zanon Presidente dell’Associazione Via Pacis