«Il Seminatore uscì a seminare». Egli semina per il prossimo raccolto, che dovrà aspettare le piogge di primavera, il sole e il vento, la cura dell’uomo e il suo sudore.
Ciascuno di noi inizia l’anno con il suo carico di speranza e di timore, di rassegnazione e di coraggio.
Il tempo che ci è davanti richiede sempre più chiaramente la presenza consapevole, attiva e costruttiva di tutti e di ciascuno. Lo scorso anno Papa Francesco ci invitava «a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione».
Che augurio possiamo scambiarci per il 2024? Di essere piccoli semi vivi nella bisaccia di Gesù, semi che germogliano, che diventano piante tra i cui rami possano rifugiarsi gli uccelli del cielo, e le persone stanche riposarsi all’ombra.
Buon 2024!