«Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo» (Ct 8,7)
Carissimi,
quando Pietro e Giovanni corrono al sepolcro la mattina di Pasqua, non trovano Gesù risorto, ma la tomba vuota, e dentro i teli e il sudario. E in questa assenza, in questa mancanza di certezze, riescono a credere alla presenza di un Dio che è con noi anche se non lo vediamo.
Con la Pasqua Gesù si fa presente in modo nuovo: sparisce dalla nostra vista (cf Lc 24,31b) perché ha preso dimora in mezzo a noi (cf Gv 1,14), nei nostri cuori. Non Lo vediamo, come non vediamo il nostro cuore. Ma possiamo ascoltare il suo battito: ed è questo a tenerci in vita.
Tutti noi crediamo all’amore, alla pace, all’amicizia, anche se non possiamo vederli né toccarli. Eppure di fronte alla guerra, alla solitudine, alla disperazione, anche queste nostre certezze sembrano vacillare. Ma è proprio lì dove non ci sembra di poter scorgere la vita, lì dove sembrano regnare l’indifferenza, la morte, la delusione, che siamo chiamati ad andare oltre, a scorgere la presenza viva di Gesù. Perché la risurrezione grida al nostro cuore che niente e nessuno potrà più spegnere questo amore (cf Ct 8,7).
Che sia una Pasqua di vera resurrezione!
Ruggero Zanon Presidente dell’Associazione Via Pacis