Don Domenico e la vita

Ho davanti a me una donna di 70 anni. Mi chiede aiuto e consiglio per una situazione familiare difficile e impegnativa. Sento tutta la sua fatica nell’affrontare il quotidiano. Improvvisamente, mentre parla, apre la sua borsa e tira fuori una piccola immagine, un’icona di Maria col Bambino in braccio. Dietro, una citazione dal Vangelo: “Chi accoglie un bambino accoglie me”. Sotto, scritti a mano con una scrittura che riconosco, due nomi. E racconta…

Era in un momento drammatico della sua esistenza e una gravidanza inattesa non era proprio pensabile. Con grande sofferenza scelse quindi di abortire, ma negli anni che seguirono il pensiero di questo figlio non nato la tormentava, viveva come avvolta nella tristezza. Una persona amica le suggerì di rivolgersi a don Domenico: lui accolse la sua confessione con tenerezza, benedisse il suo grembo e diede il nome al bimbo, chiamandolo come i genitori di lei. E le consegnò la piccola icona, che ora sta davanti a me, testimone preziosa del cuore di don Domenico, capace di ridare vita e speranza dove regnava morte e disperazione.

Aver conosciuto don Domenico mi ha convinta che Dio esiste. – afferma la donna – Mi diceva che Lui tiene la Sua mano sulla mia spalla anche se vado poco a Messa”. Negli incontri che seguirono le donò un rosario che conserva con cura e stringe nella mano quando va a letto la sera e che ritrova ancora lì al mattino. Talvolta guarda la foto di don Domenico dal volto sereno e – dice – “mi sembra ancora che mi sorrida e dica: ‘avanti con gli scavi!’”.

 

di Maria Luisa Toller

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