Nel carisma Via Pacis la gioia è un pilastro della spiritualità. La strada verso la gioia ce la indica san Paolo con questa raccomandazione alla comunità cristiana di Tessalonica: «Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie» (1Ts 5,16-18a)
Per seguire le parole di San Paolo è importante rispondere a questa domanda fondamentale: dov’è la mia attenzione?
A fine giornata possiamo percepire la nostra mente come la piazza di un mercato: tante immagini, tante voci, tanti stimoli che rimbombano dentro. Ciò che scorre nel cuore è legato alla qualità dei pensieri, influenzati da ciò che attira la nostra attenzione.
Spesso ciò che cattura la curiosità non ha a che fare col mondo percepibile attraverso i cinque sensi, ma col mondo digitale. Tramite notifiche, video, news vuote di contenuti, le aziende cercano di catturare il nostro tempo libero (o il tempo speso al lavoro!).
L’attenzione umana è diventata la nuova merce di vendita: con i vari device (smartphone, computer, TV…) la capacità di avere attenzione profonda e focalizzata è diminuita vertiginosamente. Si può avere una chance di vendita solo se si è catturato l’interesse del consumatore. La vera risorsa “predata” dalle aziende è l’attenzione umana: cercano di accaparrarsi quelle poche risorse cognitive che le persone hanno per proporre i propri contenuti e prodotti.
L’attenzione è una risorsa limitata da usare con intenzionalità: dove c’è attenzione c’è consapevolezza e quindi coscienza. Dove c’è coscienza è presente il cuore.
C’è spazio nella mia giornata per pensieri di lode e gratitudine? O mi faccio “catturare” dai social network e dalle news? Come posso concretamente gestire il “traffico” di informazioni che entrano in me?
Se prendiamo consapevolezza di questo, davvero la gioia può trovare un terreno buono dove affondare le radici!
di Anna Cavedon