India e la sete di Pace

Padre Adaikalasamy Erudayam, per chi lo conosce padre Samy, è il referente Via Pacis in India sia per i progetti di solidarietà, sia per la diffusione del Carisma Via Pacis.

Dopo anni di servizio in Italia, è rientrato in India e ci condivide notizie dai villaggi nello stato del Tamil Nadu, luogo in cui opera: in cinque di questi villaggi – Murugankottai, Vaari-Theru, Kumilankuzhi, Kuppam e Poovanipattu, sono presenti dei gruppi di preghiera che si riuniscono una volta alla settimana e pregano secondo la spiritualità del carisma Via Pacis.

Già nel 2018 i fondatori di Via Pacis, Eliana e Paolo Maino, visitarono l’India, per incontrare questa gente, capire le loro necessità, ascoltarli.

L’Associazione era conosciuta attraverso i progetti di solidarietà per aiutare i più poveri tra i poveri, i Dalit. La società indiana è fondata sul sistema delle caste, che ha radici molto profonde ed influisce su tutti gli aspetti della vita delle persone: i Dalit sono esclusi da tutto, in quanto considerati “fuori casta”, disprezzati come “intoccabili”. Negli ultimi duemila anni i Dalit hanno sofferto umiliazioni, martirio e orrori indescrivibili. Fra le categorie più oppresse, vi sono le donne Dalit, doppiamente discriminate: perché donne, quindi schiave degli uomini della famiglia, e perché intoccabili.

A questa gente Paolo e Eliana parlarono dell’importanza della preghiera e raccontarono come, attraverso il perdono, la pace e la riconciliazione, si possono curare ferite aperte da anni.

Sono molte le sfide per Via Pacis in questo Paese. Da una parte, offrire un po’ di sollievo e una possibilità di riscatto umano attraverso progetti di sviluppo: sono state costruite scuole per i bambini, case in muratura per le famiglie Dalit più in necessità, si è dato inizio ad un laboratorio di cucito per le donne perché trovino una certa indipendenza; è stata organizzata una mensa perché i bambini e gli anziani possano avere un pasto completo una volta al giorno. Dall’altra parte, padre Samy condivide il desiderio urgente di condividere il carisma Via Pacis, dono di Dio, in questa realtà che ha una disperata necessità di pace e riconciliazione.

Padre Samy racconta che i gruppi di preghiera sono formati soprattutto da donne e bambini, che pregano per la pace in famiglia, per le ferite del cuore dovute alla loro condizione: le donne, in particolare, pregano per essere in grado di perdonare e accogliere il marito. Nelle famiglie, infatti, è la donna che porta il peso maggiore, lavora nei campi, accudisce la casa e i bambini, mentre gli uomini dopo il lavoro spesso si ubriacano e poi picchiano e maltrattano le mogli. Anche i figli respirano un clima di paura, di rabbia, di rancore. Inoltre, in villaggi così piccoli spesso si litiga fra famiglie per gelosia o invidia verso chi ha qualcosa di più. Trovarsi e pregare, accogliersi, riconoscersi figli di un unico Padre, e fratelli tra di loro, aiuta ad appianare anche queste difficoltà.

Piano piano, racconta padre Samy, si vedono i frutti della preghiera, del perdono, dell’accoglienza: le donne sono più contente, affrontano meglio le difficoltà quotidiane, riuscendo piano piano a emanciparsi un po’ e i mariti le guardano con occhi diversi, mentre i bambini vivono in un clima più sereno. Ma c’è tanto ancora da fare, tanto da costruire, tanto da cambiare, anche se la speranza fra questa gente comincia a crescere e possono sognare un presente e un futuro migliore.

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