Insieme per l’Europa è un libero convergere di Comunità e Movimenti cristiani – attualmente oltre 300 diffusi in tutto il Continente, fra cui l’Associazione Via Pacis– di diverse Chiese. Mantenendo la propria autonomia, essi agiscono in rete per scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma. Insieme per l’Europa vuol cogliere le sfide importanti del continente europeo, per mettere a frutto i carismi delle Comunità e dei Movimenti per il bene dell’umanità.
Riportiamo alcuni passi dell’intervento di Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, all’incontro internazionale degli “Amici” di Insieme per l’Europa, svoltosi il 06.11.2021 (via ZOOM da Castel Gandolfo).
Carissimi Amici di Insieme per l’Europa, per me compagni di viaggio, vorrei condividere con voi alcune riflessioni.
Comincio ringraziandovi per il cammino già percorso. La via intrapresa ci permette di purificare e arricchire la visione di ciascuno, garantisce il confronto sincero e continuato, per trovare la giusta direzione. Chiara Lubich nel discorso preparato per Stoccarda 2007 afferma:
«Gesù, che è luce per il mondo, valorizza quanto di vero può esserci nei diversi punti di vista, e illumina, evidenzia il bene comune e dà la forza di perseguirlo».
L’incontrarsi per «cogliere insieme i segni dei tempi» è un passo fondamentale per uscire da ogni forma di polarizzazione. Ne ho fatto ripetutamente diretta esperienza, sia nella mia giovinezza in Galilea, nella mia città natale a Haifa, e poi nei successivi rapporti con esponenti ebrei e musulmani, che si sono intensificati sia negli Stati Uniti che a Gerusalemme. Ho visto maturare frutti impensati, superare sempre più i pregiudizi, diminuire le paure e attivare un processo di vera conoscenza reciproca.
La carta vincente di Insieme per l’Europa è aver cercato di attuare, passo dopo passo, con esperienze concrete, quanto compreso come disegno e come “profezia” fin dall’inizio. Significativi sono i piccoli e grandi passi nel quotidiano, per conoscersi e valorizzarsi a vicenda nella diversità dei doni, lì nel posto dove si vive, e lo sforzo di ciascuno a guardare “oltre”: oltre il confine della propria casa, oltre il confine della propria identità, oltre il confine del proprio Movimento e Comunità.
L’agire per la fraternità universale, come scrive Chiara:
«… ha abbattuto le mura che separano gli uguali dai diversi, gli amici dai nemici. Gesù ha sciolto ciascun uomo dalle mille forme di subordinazione e di schiavitù, da ogni rapporto ingiusto, compiendo in tal modo un’autentica rivoluzione esistenziale, culturale e politica».
Nel cuore degli iniziatori di Insieme per l’Europa abitava questo desiderio di conoscersi per amarsi e riconciliarsi, offrire all’Europa i propri carismi, in una rete viva di Movimenti e Comunità disseminata sull’intero continente, di donare all’Europa Gesù presente nel loro amore scambievole. Uno stile di vita dove «Gesù in mezzo» diventa continua sorgente, perché si realizzi la sua preghiera «che tutti siano uno».
Lavorare perché la diversità sia riconciliata. Termine bellissimo a me particolarmente caro: ha segnato anche la mia vocazione, il mio voler dare la vita per l’unità, esperienza fatta da bambina. Con il carisma dell’unità ho imparato il valore dell’incontro e anche del perdono: l’odio si vince con l’amore; io non dovevo cambiare le persone o rispondere con lo stesso tono, ma dovevo vincere amando.
Che Dio tra noi possa rafforzarci nella nostra straordinaria vocazione e darci nuovi impulsi e coraggio nell’impegno quotidiano per il bene delle nostre Chiese, per il bene dell’Europa e del mondo.
Dalla Rivista Sulla Via della Pace n° 66, articolo a cura di Luca Fambri
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