«Per quanto la vita possa essere piena di contraddizioni, di desideri sconfitti, di sogni irrealizzati, di amicizie perdute, grazie alla risurrezione di Gesù possiamo credere che tutto sarà salvato. Gesù non è risorto solo per sé stesso, ma anche per noi, per riscattare tutte le felicità che nella nostra vita sono rimaste incompiute». (Papa Francesco)
Anno dopo anno la Chiesa “ri-corda”, cioè riporta nel cuore del tempo, della storia e di ogni persona, l’evento cardine della nostra fede: la passione, morte e risurrezione di Gesù. In un tempo storico in cui tutto appare effimero, bruciato dalla fretta e dalla superficialità, la Pasqua ci offre sempre, di nuovo, la speranza che la nostra vita abbia un senso, una direzione, un valore infinito.
In questo tempo in cui il futuro appare minaccioso, Papa Francesco scrive ancora: «Vorrei dirvi, come ai giovani che ho incontrato a Lisbona la scorsa estate: “Cercate e rischiate, cercate e rischiate. In questo frangente storico le sfide sono enormi, gemiti dolorosi. Stiamo vedendo una terza guerra mondiale a pezzi. Ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio per pensare questo” (Discorso agli universitari, 3 agosto 2023). È il coraggio della conversione, dell’uscita dalla schiavitù. La fede e la carità tengono per mano questa bambina speranza. Le insegnano a camminare e, nello stesso tempo, lei le tira in avanti».
La Pasqua ci attesta che «la fede non è un repertorio del passato, Gesù non è un personaggio superato. Egli è vivo, qui e ora. Cammina con te ogni giorno, nella situazione che stai vivendo, nella prova che stai attraversando, nei sogni che ti porti dentro. Apre vie nuove dove ti sembra che non ci siano, ti spinge ad andare controcorrente rispetto al rimpianto e al “già visto”.