La preghiera liturgica

Don Domenico, uno dei fondatori di Via Pacis, tanti anni fa ci mise in mano il libretto della preghiera liturgica, il Salterio. Eravamo ai tempi dei grandi “carismatici”. Ma cosa ce ne facevamo di una preghiera scritta, da leggere su un libretto? Non bisognava forse eliminare queste cose, buttandoci solo nella preghiera spontanea? Alcuni hanno fatto fatica, ma ci siamo fidati. E, pian piano, abbiamo visto i frutti, frutti duraturi.

Qualcuno mi può dire: dammi dei buoni motivi! Eccone alcuni, per scegliere di fare nostra questa preghiera, andando al centro di essa:

  1. S. Agostino scrive che la preghiera liturgica dei salmi è Gesù che prega in noi, Gesù che prega per noi, Gesù che è pregato da noi. Allora non siamo in causa solo noi: è la preghiera di Gesù, quella che ha fatto e fa tuttora anche lui. Se ci si emoziona in Terra Santa nel pensare che quei sassi li ha calpestati Gesù, tanto più ci devono commuovere quei salmi che sicuramente Lui ha pregato. Ma Gesù è ancora tra noi e prega in noi tramite quei salmi.
  2. I salmi sono Parola di Dio, viva ed efficace, per quel giorno e per noi.
  3. Questa preghiera ci permette di “santificare le ore”, cioè, trasformare la qualità del tempo che viviamo. Anche le cose spiacevoli diventano lode a Dio. E noi il mattino, nelle lodi, gli offriamo tutte le 24 ore che ci stanno davanti. Altre devozioni, novene, tutte cose buone, non sono sullo stesso piano.
  4. Tutta la Chiesa prega così. Incessantemente. Il Papa, il Vescovo, tutti i fratelli di Via Pacis nel mondo. Anche noi ci uniamo a questo coro che santifica il mondo. Qualcuno chiede: cosa posso fare per rendere un po’ migliore questo mondo? Fai le Lodi. Così permetti al Signore di regnare nel mondo.
  5. Nei salmi c’è tutta la gamma dei sentimenti umani. Non sono sempre quelli che sto vivendo io, ma questo è bene, perché mi fanno uscire da me stesso e mi aiutano a sintonizzarmi sul cuore di Dio.

 

Tiziano Civettini

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