Anche le lacrime possono essere un segno del passaggio di Dio nella nostra vita, un dono del Signore.
C’è differenza da lacrima a lacrima. Le lacrime che vengono dall’incontro col Signore, nel riconoscere le nostre povertà, sono un dono.
Pensiamo a Pietro, che non si accorgeva nemmeno di rinnegare il Maestro tre volte. Poi, al terzo canto del gallo, Pietro rientra in se stesso, esce fuori e piange amaramente. È il pianto del pentimento, del ravvedimento, del risveglio dopo essersi lasciato addormentare dal peccato.
Ecco, il pianto è un dono. Chiediamo al Signore il dono del pianto. Guai ad avere il cuore duro, il cuore di sasso, fratelli!
Anche Gesù ha pianto, lo leggiamo nel Vangelo. È il pianto di Dio perché i suoi figli gli voltano le spalle. Quanto i genitori piangono per i figli che se ne sono andati! Volete che il cuore di Dio sia meno del cuore di un papà, di una mamma? Pensiamo al pianto di Dio.
Quindi le lacrime del pentimento, che non hanno nulla a che fare con le lacrime del risentimento e della rabbia, sono le lacrime stesse di Gesù che lavano più in fretta il nostro cuore, che lo rendono più umano, più vero.
Don Domenico Pincelli, fondatore dell’Associazione Via Pacis
Rubrica La chiave delle Parole
dal Blog Storie, incontri, parole sulla Via della Pace