La speranza è il messaggio centrale del prossimo Giubileo del 2025, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni.
Nell’antico Israele, ogni 50° anno, la misericordia del Signore veniva invocata su tutto il popolo e il suono del corno annunciava un grande evento di liberazione. Leggiamo nel libro biblico del Levitico: «Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia […]» (Lev 25, 10.13). Se qualcuno era stato costretto a vendere la sua terra o la sua casa, nel giubileo poteva rientrarne in possesso; se qualcuno aveva contratto debiti e, non potendo pagarli, fosse stato costretto a servire in schiavitù il creditore, poteva tornare libero e riavere tutte le sue proprietà.
Era una specie di condono generale: cancellazione di ogni debito, restituzione della terra, restituzione della libertà propria dei membri del popolo santo di Dio. La legge del Giubileo serviva a combattere la povertà e la disuguaglianza, a garantire una vita dignitosa per tutti e un’equa distribuzione della terra su cui abitare e da cui trarre il cibo per la vita. La terra infatti appartiene originariamente a Dio ed è stata solo affidata agli uomini (Gen 1,28-29); nessuno può pensare di averne il possesso esclusivo.
Papa Francesco scrive così nella “Bolla” che annuncia il prossimo Giubileo: «Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio». Il Giubileo ha la funzione di aiutare il popolo a vivere una fraternità concreta, fatta di aiuto reciproco.
È forse un invito a rendere più autentico e generoso il nostro “dare le decime” per il tanto che possediamo? Sappiamo che Dio non guarda le cifre con molti zeri; Dio guarda il cuore. È forse un invito a chiederci seriamente: chi devo liberare dalle catene del mio risentimento, del mio giudizio, del mio disprezzo?
Il Papa scrive ancora: «Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani.».
Anche l’Associazione Via Pacis risponde all’invito di Papa Francesco per vivere il Giubileo 2025 con tutto il cuore.
di Tiziano Civettini
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