Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il 23 gennaio scorso, nella Chiesa Collegiata di Arco (TN), cristiani di varie denominazioni, associazioni e rappresentanti della società civile, hanno vissuto un’intensa serata all’insegna della fraternità e della comune aspirazione alla pace. In questo difficile momento storico, caratterizzato dalla drammatica esperienza della guerra in Ucraina e in Medio Oriente, sembra di trovarsi in un tempo sospeso dove tutto è congelato e immobile. Ma Cristo dice ancora una volta, proprio in questo momento storico: «Io sono la risurrezione e la vita … Credi tu questo?» (cfr Gv 11,25-26).
La musica di Via Pacis Choir ha coinvolto la grande assemblea in una preghiera corale, intercalata dagli interventi in varie lingue, perché Dio potesse ascoltare i suoi figli ciascuno «nella propria lingua nativa» (At 2,8), uniti nell’unico linguaggio dello Spirito.
«Donaci, Signore, di capire che la pace del mondo parte da noi, dalla nostra volontà personale di essere persone di pace perché, se noi non siamo in pace, non possiamo fare niente per la pace».
«Fa’ che il tuo Spirito ci doni il coraggio di oltrepassare le barriere e di demolire le mura che ci dividono gli uni dagli altri».
«Grazie di questa opportunità di camminare insieme tra confessioni religiose diverse: abbiamo bisogno di spazi privi di giudizio, di uno sguardo d’amore capace di scoprire il divino nell’altro. Testimoniando insieme il Tuo amore, possiamo animare le realtà in cui siamo immersi con l’orizzonte allargato su tutta l’umanità».
«L’essere umano sembra incapace di vivere in pace e purtroppo, è la popolazione civile, che non ha voce in capitolo, a pagare il prezzo con morte e distruzioni. Siamo qui di nuovo tutti riuniti per chiederti ed implorarti ad indicarci la strada per la Pace».
Al termine l’Arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, ha incoraggiato i presenti a crescere nell’unità attraverso il riconoscimento del prezioso apporto di ciascuna realtà alla diffusione del Vangelo:
«Grazie alla Chiesa luterana e alle tradizioni pentecostali che hanno aiutato la Chiesa cattolica a ritrovare l’importanza della Parola;
grazie alle Chiese della tradizione orientale, che ci consegnano la dimensione dello stupore davanti al mistero dell’uomo, in un mondo che tutto vuol dirigere e chiarire e ridurre alla fredda razionalità;
e grazie anche alla nostra Chiesa cattolica, che nella sua tradizione ha spesso sviluppato la dimensione della carità. La Parola può diventare gesto di delicatezza, servizio, impegno per l’altro.
Ma questa sera ringraziamo le Chiese che sono qui: la Chiesa ucraina, la Chiesa pakistana, la Chiesa libanese, terre dove in questo momento il dolore è alle stelle. A queste Chiese vorrei condividere quanto ho visto nella visita pastorale: il dolore non riesce a spegnere l’amore.
Care Chiese cristiane, camminiamo insieme!»