Pacificazione interiore – Dio ama tutta la mia storia

«Deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo». È questa la prima cosa che la mattina di sabato 12 ottobre, durante il Seminario di pacificazione interiore, ho trascritto nei miei appunti. Queste parole mi hanno subito scossa poiché era proprio un grande senso di pesantezza sul cuore quello che mi aveva spinta a partecipare a questo percorso. Provengo infatti da una situazione familiare complessa, all’interno della quale divisioni, litigi e ferite non sanate, unite alla mia fede altalenante, mi hanno portata a vedere la vita come un cammino tortuoso e faticoso e a guardare al futuro senza grandi speranze. Inoltre, sentivo che il mio cuore era indurito e capivo che alcuni avvenimenti mi avevano portata ad alzare tante difese dentro di me. Ho capito solo successivamente che quella frase, pronunciata all’inizio da Eliana, era un invito ad abbassare quella palizzata che avevo costruito, a posare tutte le fatiche e affidarle a Dio.

In questi due giorni ho capito che, quando noi pensiamo al nostro passato con durezza, il Signore invece ha su di noi uno sguardo di misericordia e tenerezza. Dopo una preghiera in cui ognuno di noi veniva invitato a consegnare a Gesù episodi o azioni dolorose della nostra vita, ho visto che il Signore mi stava tendendo la mano e mi aspettava per visitare insieme a me un momento di fatica particolare della mia vita. Ho ricordato un periodo poco felice della mia adolescenza, una fase in cui il mio ideale di perfezione si era scontrato con la mia immagine e da questo era scaturito un disturbo alimentare. Ho visto quella parte della mia vita, il cui ricordo solitamente provocava in me un senso di vergogna e risentimento verso me stessa, con tanta tenerezza e accogliendo quella ragazza ferita che aveva un grande bisogno di accettarsi e sentirsi amata per come era. Ho sentito che Dio amava anche quel momento della mia storia, che lo guardava non con giudizio o con rimprovero, ma con misericordia e accoglienza; ho compreso che Dio era ed è presente anche e soprattutto nelle parti dolorose della nostra vita e che ogni volta che abbiamo pensato di essere soli è proprio allora che Lui era lì al nostro fianco.

Ho sperimentato la presenza potente del Signore durante una preghiera che ci invitava ad andare insieme a Dio nel momento del nostro concepimento: lì ho visto me stessa, bambina, mentre crescevo dentro il grembo di mia madre e ho avuto la sensazione che lei, durante la gravidanza, stesse soffrendo. Ho avuto davanti agli occhi un episodio della mia infanzia in cui ero insieme a mia madre nel quale ho percepito tanta sofferenza: ho consegnato al Signore tutto il dolore e il senso di abbandono che questo avvenimento aveva suscitato dentro di me sin da quando ero piccola. Non avevo mai capito quello che dentro di me quel ricordo generava e sentivo che Dio stava agendo e stava sciogliendo un nodo che era stretto da molto tempo. Percepivo che il mio cuore indurito si stava ammorbidendo, che il Signore lo stava lavorando come si fa con l’argilla, che lo stava immergendo nel Suo amore: ne è scaturito un pianto di gratitudine. 

Il Seminario di pacificazione è stato per me una potente riscoperta dell’amore di Dio: ho capito che il Signore ci aspetta con le braccia aperte, che siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza e che siamo destinati alla felicità. Nella frenesia del mondo che ci circonda, ho compreso l’importanza di dedicare una parte della giornata per stare cuore a cuore con il Signore, per consegnare a Lui i nostri pesi e poter correre pacificati verso di Lui e verso gli altri.

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