Nella mia vita ci sono state molte delusioni, tradimenti ed inganni, che mi hanno procurato molto dolore e riempito di rabbia. In particolare, una persona della mia famiglia mi ha ferito in modo profondo. Il dolore sembra quasi insopportabile, quando a farti del male è una persona molto vicina, dalla quale ti aspetteresti protezione.
Passarono molti anni e, nonostante collaborassi attivamente in parrocchia, non ero mai riuscita ad esternare questo dolore. Mi trasformai in una persona silenziosa, inquieta, senza pace.
Durante il seminario di pacificazione, avevo una difficoltà, quella di perdonare me stessa. Non capivo cosa avrei dovuto perdonarmi: non avevo fatto niente di male! Ma il Signore stava già toccando il mio cuore indurito, mentre gli animatori ci invitavano a presentare a Dio le nostre ferite, a guardarle in faccia, ad aprirle, perché Lui potesse entrare e guarirle.
Ora posso testimoniare che Gesù non solo ha guarito le mie ferite, anche quelle più profonde, ma ha anche guarito la memoria, perché ora il ricordo non fa più male. Mi ha anche aiutato a comprendere il vero senso del perdono.
M. (Colombia)