Sono nata in una famiglia di aborigeni di questa zona. I miei genitori non erano andati a scuola e si affidavano alle tradizioni ancestrali, impregnate di maschilismo: la donna è poco considerata e difficilmente può studiare. Attraverso il percorso di pacificazione, ho rivisitato la storia della mia famiglia, della mia infanzia; ho perdonato, guardando con più benevolenza alle mie radici, non giudicando i miei genitori per le loro scelte, ma imparando a stimarli per i numerosi sacrifici fatti per portare avanti la famiglia. A ringraziarli, anche, per la possibilità che mi hanno dato di studiare: io sono stata l’unica della famiglia a poterlo fare.
La pacificazione mi ha anche aiutata a superare un pesante lutto per la perdita del mio bambino durante la gravidanza, e a trasformarlo in amore per gli altri miei figli.
Avere una vita più pacificata e dedicare tempo alla preghiera ha portato benedizioni speciali nella mia casa, soprattutto nella relazione con mio marito, che si è convertito, ha abbandonato il consumo di alcool, ed è diventato un marito presente e affettuoso con me e i nostri figli.
L. (Ecuador)