Nel suo messaggio per la Quaresima papa Francesco richiama una delle cose che più gli stanno a cuore: che nessuno si perda, che nessuno rimanga indietro.
Il titolo del messaggio, “Camminiamo insieme nella speranza”, mette in evidenza tre aspetti: il cammino, l’essere insieme, farlo nella speranza.
Camminare richiama il motto del Giubileo “Pellegrini di speranza”, che ricorda il lungo viaggio del popolo di Israele verso la terra promessa, il lungo cammino dalla schiavitù alla libertà. Questo ci ricorda le tante persone costrette ad abbandonare il proprio paese, la propria terra, per cercare una vita migliore.
Il Santo Padre ci esorta a lasciarci coinvolgere concretamente con la situazione di qualche migrante: “Come mi lascio interpellare da questa condizione? Sono veramente in cammino – ci chiede – o piuttosto paralizzato, statico, con la paura e la mancanza di speranza, oppure adagiato nella mia zona di comodità?“.
“Insieme” richiama all’essere sinodali: i cristiani, spinti dallo Spirito Santo, non sono chiamati da soli, ma insieme.
Siamo sollecitati a non badare solo ai nostri bisogni ma ad essere “tessitori di unità”, a uscire da noi stessi, a procedere fianco a fianco, a far sì che non ci siano ultimi ed esclusi.
La speranza è fiducia in Dio e nella promessa della vita eterna, che ci viene donata dalla risurrezione di Cristo.
Papa Francesco ci invita a chiederci: ho in me la convinzione che Dio mi perdona? Oppure mi comporto come se mi dovessi salvare da solo? Aspiro alla salvezza e invoco l’aiuto di Dio per accoglierla?
Siamo chiamati a vivere nel concreto la speranza che ci aiuta a leggere gli eventi della storia e ci spinge ad impegnarci per la giustizia e la fraternità, e avere cura della casa comune, perché nessuno sia lasciato indietro.