Questione di prospettiva

L’agenzia di viaggi più alla moda ed esclusiva prometteva la ricetta della felicità.
La proposta era allettante, ma esigente; il pacchetto vacanze prevedeva infatti regole molto rigide: durante il viaggio, bisognava camminare con la faccia all’indietro oppure — poiché questo era assai scomodo — con uno specchietto retrovisore fissato sulla spalla destra. Era inoltre obbligatorio piangere sul latte versato, constatare che i bicchieri sono sempre mezzi vuoti, dichiarare che nessuna ciambella riesce mai col buco. Tutti lo dovevano fare, specialmente i giovani e i bambini, altrimenti potevano essere considerati un po’ strani. E questo era assolutamente da evitare.
Solo che, così, tutti andavano a sbattere contro gli alberi e non vedevano a un palmo dal loro naso; non vedevano più il futuro, i fiori, i colori. Anche i profumi scappavano via e, soprattutto, se ne andava via la gioia.

ln quel meraviglioso viaggio che è la nostra vita, molti ‘cattivi maestri’ ci stanno rubando la gioia di guardare avanti. Ci fanno pensare male: tutto è marcio, sporco, disonesto; non vale la pena impegnarsi su niente e con nessuno. Ci aggiriamo come solitari e patetici guerrieri in una scenografia da fine del mondo, come ci mostra la maggioranza dei film attualmente di successo.

E ci illudiamo che una via di fuga sia la nostalgia del passato: le vecchie canzoni, i vecchi miti, le vecchie liturgie, i vecchi giochi politici, le vecchie abitudini di dire, almeno tre volte al giorno (dopo i pasti): “ai miei tempi sì. …ora invece…“. Cosa fare per contrastare chi ci ruba il futuro e la gioia?

Via Pacis ha inventato una forma di baratto: la gioia e la speranza, contro la rabbia, la delusione e il rimpianto

La cosa non è senza rischi: c’è infatti il pericolo che crollino le quotazioni in borsa del rimpianto, dell’odio e della tristezza! Il baratto dura una vita, ma può iniziare anche subito, se si vuole: dicendo ‘grazie’ per le piccole cose ricevute, in cambio del lamentarsi per quelle che non si hanno; rivolgendosi con gentilezza alla persona che mi fa lo scontrino in negozio, in cambio dell’aggressività e della fretta; facendo con cura un lavoro o un compito di scuola, in cambio della recriminazione e dello sbuffare; dando un aiuto con semplicità quando serve, in cambio della mia pigrizia; regalando un sorriso, in cambio di una battuta cinica o di una critica alle spalle.

Questo baratto è una ‘piccola via’ per stare insieme, per aiutarsi, per riconciliarsi con se stessi, col mondo e con Dio, per sperare in un mondo più, bello e più buono. Non è una magia, è un cammino, una via: una ‘via pacis’.

 

Tiziano Civettini

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