Ritrovarsi fratelli

Un tavolo apparecchiato davanti all’altare, con i libri degli inni, bigliettini in italiano e tedesco con frasi tratte dai Discorsi a tavola di Martin Lutero, quattro misteriosi fagotti avvolti nel panno rosso. Una chitarra, un sax.

È il 31 ottobre e la chiesa evangelica luterana di Arco (TN) si prepara a celebrare la Festa della Riforma. Ma c’è una novità: attorno al tavolo, assieme al giovane pastore Christopher Werner e al parroco di Arco don Francesco Scarin, sediamo insieme, evangelici e cattolici, come fratelli.

Un canto, la lettura dalla Lettera di san Paolo ai Romani: «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia…» (Rm 3,23-24). Segue la meditazione, dove tutti ci riconosciamo nella centralità della Parola di Dio, della fede, della misericordia gratuita. Uno alla volta vengono aperti i fagotti, che contengono i simboli dei principi centrali del pensiero teologico di Lutero. Ultima, la croce: Cristo al centro, «il nostro unico Redentore, che ci ha riconciliati con Dio attraverso la sua morte e risurrezione. Lui solo è il nostro sostegno e la nostra speranza».

Gli interventi di preghiera, i canti, i sorrisi, sgorgano dalla commozione di ritrovarsi fratelli, attraverso un segno piccolissimo ma fecondo, come un granello di senape che, «una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami» (Mt 13,32).

Ci ritroveremo ancora insieme il 23 gennaio prossimo, per la Preghiera Internazionale per la Pace nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nella Chiesa Collegiata di Arco (TN).

di Maria Luisa Toller

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