Quest’anno l’argomento centrale del nostro Summer Camp era LA CRESCITA, su cui sono riuscita a riflettere molto grazie a varie testimonianze e interventi. Anche una parola profetica che la mamma di Antonella, ignara di quale fosse la tematica centrale del campeggio, ha detto alla figlia prima che venisse da noi: «in Lui ogni costruzione cresce», ha confermato l’importanza di questo tema per la nostra vita.
Molto efficaci sono stati Antonella e suo marito Luca, che ci hanno raccontato il loro percorso spirituale individuale e di coppia che, attraverso l’unità col Signore, li ha portati alla gioia vera, nata dal «voltarsi e vedere i miracoli che Dio ha compiuto nella propria vita». Ritengo sia stato un intervento molto significativo in quanto mi ha permesso di capire quanto la vicinanza col Signore sia fondamentale nelle nostre vite: sì, si può vivere una vita senza il Signore, ma sarebbe una vita “vuota”, “senza sapore”. Un altro concetto che mi ha colpita è come il Signore operi attraverso di noi anche nei nostri momenti di aridità interiore, anzi, è proprio lì che Lui si fa spazio di più nei nostri cuori, se rimaniamo in Lui.
Un’altra testimonianza è stata quella di Federico, uno degli animatori: anche questa è stata assai significativa per me. Ho sentito molto dentro di me uno dei punti focali, cioè la ricerca della propria vocazione, tema che ho sempre temuto per la paura di fare la scelta sbagliata. Federico, raccontandoci cosa sia stata, per lui, la ricerca della vocazione, ci ha fatto capire come Dio voglia la nostra felicità e quindi basti seguire il cuore, scegliendo il posto dove il nostro cuore è colmo della gioia vera.
Infine, un intervento che mi ha colpito molto è stato quello di un’altra animatrice, Anna, che ci ha spiegato come questo mondo ci conduca a una “lotta per primeggiare su tutti”, cercando di omologarci a un unico ideale di perfezione, nascondendo la nostra autenticità e in modo particolare i nostri difetti. Tuttavia, ci ha ricordato come nella parabola del seminatore è scritto che Egli sparge il seme su ogni tipo di terreno; potremmo paragonare le spine, i sassi e la strada alle nostre paure, alle nostre debolezze, ma ciò non ci deve spaventare affatto, anzi, ci fa comprendere che Dio ci ama a tal punto da non dare importanza ai nostri difetti e ai nostri timori: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo?» (Rm 8,35). È proprio nei nostri “luoghi bui” che il Signore Gesù si fa spazio per aiutarci a crescere in Lui perché «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4,13), in modo da essere testimoni credibili dell’amore di Cristo, raccontando a tutto il mondo, senza paura e seguendo la propria vocazione, che «la gloria del Signore brilla sopra di te» (Isaia 60,1).
Tutte queste riflessioni mi hanno portata ad una conclusione:
per arrivare a Dio «ho bisogno di un fratello qui vicino a me»,
«noi testimoni dell’umanità», proprio come dice il testo della canzone “Santi insieme” che abbiamo cantato varie volte nell’arco di questi giorni.
Sono ormai due anni che frequento l’Associazione Via Pacis, Associazione che offre molte opportunità soprattutto per noi giovani per crescere in unità tra di noi e in Cristo Gesù, che mi ha subito fatta sentire parte di una vera e propria famiglia e mi ha fatto sperimentare l’Amore di quel Dio vivo e vero che, se gli viene chiesto, si fa sentire nel concreto.
Associazione che mi ha insegnato a non avere paura di cercare di portare Dio nel cuore di ogni mio fratello e sorella, Associazione che mi sta aiutando a crescere nella fede ogni giorno di più, perché «in Lui ogni costruzione cresce».
di Maria Chiara Tezzele