Caro Diario,
quando ho saputo delle iscrizioni al Summer Camp ero via a fare un’esperienza di tirocinio in Spagna ed ero emozionata all’idea di parteciparvi. Tornata a casa, non avevo più nessuna voglia di andarci; tutta la gioia, l’adrenalina che c’era prima non c’era più. Comunque, contro voglia, parto per il Summer camp.
Sentivo come un peso che mi portavo dentro, che sapevo di avere, ma che avevo nascosto nel punto più nascosto di me per non pensarci.
I primi due giorni li ho passati abbastanza male. Ogni cosa che facevo era spenta e alcune volte mi sentivo falsa con me stessa e gli altri. Non stavo bene. Avevo una sensazione di disagio, di sentirmi fuori posto, di sentirmi sbagliata. Era un continuo tormento di pensieri negativi e violenti.
Provavo gelosia e sensi di colpa. Volevo amare il Signore, ma non mi sentivo degna del Suo amore per me. Pensavo di non meritarmelo perché non riuscivo a essere costante nel dire le lodi ogni mattina o perché non riuscivo a lodarlo a ringraziarlo a voce alta. Mi sentivo uno schifo e un’ipocrita perché dentro di me sentivo un fuoco di amore dentro, che volevo in qualche modo condividere, far uscire, ma non riuscivo…e questo faceva aumentare il disprezzo contro di me.
Arrivata al 3° giorno ho deciso di non nascondere più in quell’angolino questi pensieri, ma di mettermici lì davanti e farci i conti, accettare questo problema e trovare qualcuno che mi aiuti ad affrontarlo e risolverlo. Mi sono detta: ora so dove sta il problema, ora lo guardo in faccia e dico basta, e metto via tutte le ansie e paure e chiedo aiuto perché, come dice una delle canzoni che abbiamo cantato al summer camp, “Nessuno si salva da solo”. (Ascolta Dopo la festa)
Ecco che così facendo, il mio vivere il summer camp è cambiato.
Gli ultimi giorni sono stati molto belli e importanti: tra testimonianze, insegnamenti, attività, momenti di riflessione e chiacchiere e io ho potuto lasciare spazio a Dio e
ho compreso che la crescita, come dice qualcuno, è una camminata in montagna. Non si può pensare di arrivare subito alla cima e senza fatica, alcune volte si sbaglia strada e altre si ha bisogno di un aiuto.
Però, se questo percorso si fa con serenità e ci si guarda intorno, ci si accorge che il bello è proprio fare un passo alla volta e che gli sbagli e i fallimenti sono una parte importante della nostra camminata.
In questi giorni ho compreso che Dio ci ama così tanto che riesce a riempire il vuoto che non riusciamo a riempire da soli e
c’è speranza che un giorno noi ci guarderemo come ci guarda Lui, con amore e stima.
Non ringrazierò mai abbastanza chi ha organizzato questo camp perché è un’opportunità per noi giovani di ri-metterci in gioco, di scoprire e conoscere meglio noi stessi e fare esperienza di Dio. E creare amicizie, legami che lasciano un segno indelebile nei nostri cuori.
Ciao Diario, alla prossima, la tua incasinatissima Anna