Un ambasciatore di pace – i genitori di Luca Attanasio raccontano…

In un tempo e in un clima culturale imbevuto di cinismo, di rabbia, di disprezzo, potremmo dire di disperazione, ecco una coppia di genitori, Alida e Salvatore, orfani di un figlio poco più che quarantenne, ucciso in Congo, che portano avanti una missione di pace, speranza e verità.

Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica democratica del Congo, uno dei tanti Paesi dove la vita umana è appesa a un filo. Lì, Luca stava interpretando la sua funzione istituzionale al di fuori dei parametri rituali, impegnandosi in prima persona per la giustizia e la pace, quando, il 22 febbraio del 2021, è stato vittima di un agguato con due suoi accompagnatori.

In una frase pronunciata in occasione del ritiro del Premio internazionale Nassiriya per la Pace, conferitogli nel 2020 “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli” è racchiuso il senso della vita di Luca Attanasio:

Cerchiamo, nel nostro piccolo, di ridisegnare il mondo.

Ha vissuto il suo essere rappresentante delle istituzioni fino in fondo, nella convinzione che non fosse un aspetto della sua vita relegabile al solo ambito lavorativo, ma il suo modo per contribuire a un mondo più giusto, più in pace, donando tutto sé stesso.

Dal 27 al 29 novembre scorso sono stati giorni intensi, in cui Salvatore e Alida Attanasio sono arrivati per la prima volta in Trentino a portare la testimonianza di loro figlio. I sogni e le speranze di Luca, infatti, continuano a vivere nelle persone che lo hanno conosciuto e amato, primi fra tutti i suoi genitori, che da quel giorno vivono per trasmettere la gioia e l’umiltà di un figlio che è sempre stato ambasciatore di pace.

Questa ora è la missione dei suoi genitori e, su desiderio di alcuni giovani di Via Pacis che li avevano incontrati, hanno portato la sua testimonianza e eredità a più di 1300 ragazzi trentini, andando al Liceo Da Vinci, all’Istituto Guetti e all’Istituto Gardascuola. Luca è un esempio concreto per ragazzi e ragazze di come un sogno si possa realizzare: “Era una persona che guardava oltre. La sua vita non era fatta di parole, ma di fatti” racconta Salvatore.

Ragazzi, imparate a farvi domande. Fermatevi, ponetevi domande. Rispondetevi e provate, almeno un po’, ad essere fedeli alle risposte che vi date

esorta Alida commossa.

Le sere, invece, tre serate per raggiungere un pubblico di adulti a TRENTO – in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano – a TIONE – in collaborazione con don Celestino della Zona Pastorale di Tione – e ad ARCO, qui nel Centro Internazionale Via Pacis.

Nel racconto sul filo della commozione, con tantissima dignità e speranza, Salvatore e Alida hanno toccato i cuori e acceso le menti con le parole stesse di Luca nella “Lettera a se stesso”, scritta quando aveva solo 23 anni:

Ama perché tutto ciò che fai per puro amore, con cuore disinteressato, è sicuramente giusto. Ama, senza riserve, dando il meglio di te. Dio ti ama. Dio ama e non giudica. Legge il tuo amore dalle labbra del tuo cuore. Impara a parlare d’amore. Impara ad ascoltare, anzitutto. Fai del bene, ama senza riserve. Vai, dando il meglio di te stesso.

E Luca ambasciatore ha vissuto appieno queste parole di Luca adolescente. È questa passione incarnata nella quotidianità, il credere che per cambiare il mondo devo cominciare a cambiare me stesso, questa fiducia nella speranza che affonda nell’aver sperimentato un Amore più grande, che accomuna la testimonianza di Luca Attanasio alla sfida che cerca di raccogliere ogni giorno Via Pacis: cercare di vivere ogni giorno il Vangelo della pace nella propria quotidianità per essere goccia di speranza capace di arrivare ai confini del mondo.

Nella prima serata pubblica tenuta al “Vigilianum” di Trento, l’Arcivescovo, mons. Lauro Tisi, ha sottolineato come ci sia «una storia non vista, che è quella che tiene in piedi il mondo. Noi leggiamo la storia sempre dal punto di vista delle tragedie, delle guerre, della violenza. C’è invece una storia, sotto la violenza, che è storia di bellezza inaudita».

A tutti noi il compito di imparare a vedere questa storia di pace, di bene, che tiene in piedi il mondo.

Per far sì che questa la storia di Luca non cada nell’oblio, i genitori hanno anche dato vita all’associazione Amici di Luca Attanasio, che si prefigge «in particolare l’obiettivo di conservare e promuovere, anche tra le giovani generazioni, i valori che l’Ambasciatore Luca Attanasio ha incarnato con il suo impegno umanitario a favore dei più indifesi, nell’affermare e diffondere con il proprio esempio la cultura della pace e della legalità».

Questa associazione è impegnata anche a cercare la verità sulla morte dell’ambasciatore Attanasio, avvenuta in circostanze non ancora chiarite e che non ha ricevuto dallo Stato italiano la dovuta attenzione e impegno. “Ognuno di noi deve fare la sua parte per cambiare questo mondo, partendo dalle piccole cose”: possiamo partire da piccoli gesti di pace, di attenzione verso l’altro, di verità… perché è vero che nessuno di noi salverà il mondo, ma anche che il mondo non si salverà senza di noi.

Per sostenere la missione di Salvatore e Alida, per dare giustizia e trovare verità per Luca Attanasio, è possibili diventare membro dell’associazione Amici di Luca Attanasio con una quota di €20,00.

Leggi gli articoli di giornale usciti in questi giorni per approfondire la figura di Luca Attanasio:

Leggi il comunicato stampa.

Leggi le testimonianze di chi ha partecipato alle serate
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Alleanza – Chiamata alla missione