Come è il nostro cammino di fede?

Il Signore vuole riportarci al fervore, allo zelo iniziale. Se qualcuno di noi è appesantito, come una pietra che si è staccata dalla costruzione, Gesù ci dice di non temere: lui può far sovrabbondare l’amore dove c’è la povertà. Però, è molto importante rendersene conto, come fa il medico che prima di prescrivere una terapia fa una diagnosi. Dobbiamo renderci conto e guardare come stiamo camminando.

Siamo forse come l’uomo mezzo morto sulla strada che andava da Gerusalemme a Gerico? Stiamo camminando come i discepoli di Emmaus, «stolti e lenti di cuore», e non riconosciamo la presenza di Gesù che cammina con noi? Siamo forse anche addormentati, perché il peccato ci ha tagliati fuori da Dio, dagli altri, da noi stessi?

Come stiamo camminando? Quali sono le cause del nostro torpore? Tutti siamo peccatori, quindi siamo tutti un po’ narcotizzati. Abbiamo già detto tante volte che il cuore di Gesù non si chiude di fronte al peccatore e, se è pentito, il Signore fa sovrabbondare l’amore.

Ci sono poi cause esterne che frenano il nostro cammino. Viviamo calati in una realtà, in un mondo, in una società che è quella che è, e ne assorbiamo l’atmosfera. Ci lasciamo catturare dalle cose e dalle preoccupazioni e non troviamo più tempo per Lui, per la preghiera fedele, perseverante, per la Parola di Dio meditata. Allora, piano piano, la nostra vita spirituale, che pure è partita con fervore, con zelo, può calare di tono e Dio diventa sempre più lontano, non lo sentiamo più. Il centro di interesse non è più Dio, ma lo diventano le cose, le preoccupazioni.

Gesù cerca un posto nel nostro cuore, anzi, vuole essere il Signore del nostro cuore. Noi siamo “wanted”, siamo ricercati da Gesù. Anche se abbiamo tirato i remi in barca, se abbiamo mollato l’impegno, nei momenti di crisi, di difficoltà, Gesù si accosta e cammina con noi. Se anche viviamo il fallimento, Gesù incrocia la nostra strada.

Lasciamoci trovare, lasciamoci incontrare!

Omelia del 24 agosto 1992, di don Domenico Pincelli,
fondatore di Via Pacis, insieme a Paolo ed Eliana Maino
Rubrica La chiave delle parole,
dal Blog Storie, incontri, parole sulla Via della Pace