Una delle attività attraverso le quali l’Associazione Via Pacis è impegnata a diffondere il Vangelo della pace sono i worship, dall’inglese “adorazione, preghiera”. I worship sono serate in cui fare esperienze di preghiera attraverso la musica, in cui lasciarsi toccare dalla tenerezza e potenza di Dio che con la musica va oltre le parole e le nostre barriere. Ogni anno la Via Pacis Music Worship School propone 3 worship presso il Centro Internazionale, appuntamenti in cui fermarsi, riflettere, pregare per la pace (nda. Queste serate, infatti, si chiamano “Worship for peace” – adorazione/preghiera per la pace). Un Worship for Peace importante che vede la presenza di tutto il gruppo corale e musicale della M.W.S. sarà sabato 8 giugno alle ore 20:30 presso la Chiesa Collegiata di Arco.
Anche nella serata del 13 aprile si sono realizzate le parole di Paolo Maino, fondatore di Via Pacis:
«La musica ed il canto hanno una particolare forza nell’elevare gli animi, nel toccare i cuori, nel risvegliare ideali e nel riconciliare situazioni complesse, trasformando l’emozione in un’azione che coinvolge l’uomo nella propria interezza».
Lasciamo parlare le testimonianze di alcuni giovani che dimostrano come ancora c’è sete di un incontro vero con Dio.
È sempre un onore ed una gioia poter far parte delle serate di adorazione con Via Pacis! La cosa che amo di più è che ci sono persone di tutte l’età, nazionalità, differenti tra loro ma unite dallo stesso desiderio, quello di adorare il nostro Re e Salvatore Gesù. E questo mi fa pensare e ricordare con gioia a quando un giorno saremo tutti insieme, per sempre, ad adorare il nostro Re Gesù nel suo Regno! Infatti quando ci riuniamo insieme con lo stesso cuore che brucia per Gesù, nonostante le nostre diversità, il Regno di Dio scende in mezzo a noi! Il Re scende con il suo trono e la gioia d’adorarlo ci riempie il cuore e ci porta a danzare davanti a lui! Dimenticandoci dei nostri problemi e sofferenze qui sulla terra e portandoci a fissare lo sguardo sul volto meraviglioso del nostro amato Gesù che ci ha dato una speranza e gioia eterna. E questa è davvero la cosa che sperimento sempre durante le serate d’adorazione di Via Pacis! – Alessio, 24 anni, Italia
È possibile pregare divertendosi? Grazie a Via Pacis ho scoperto che si può! Penso che i loro concerti worship siano un mezzo per unire le persone, anche quelle lontane dal Signore. Ascoltando le canzoni, le testimonianze e lasciandoti trasportare dalla musica che ti circonda non si può rimanere indifferenti al messaggio universale di Gesù, quello dell’amore verso il prossimo. Ogni volta ritorno a casa con il cuore colmo di gioia – Serena, 27 anni, Italia
Impossibile rimanere indifferenti e non lasciarsi trascinare dalla forza travolgente di una preghiera che diventa musica e canto. È stato bello sperimentare un nuovo modo di pregare… Un’immersione profonda nell’Amore sotto forma di musica – Alice, 23 anni, Italia
Ogni volta che c’è un Worship for peace invito amici e amiche di ogni background, anche non credenti, perché desidero condividere con loro una parte fondamentale di me affinché mi conoscano totalmente. Allo stesso tempo desidero condividere anche ciò che 15 anni fa mi ha toccato il cuore, segnando la mia vita: la musica che diventa voce di Dio e raggiunge nel profondo, toccando corde del cuore non raggiungibili altrimenti. Ogni volta è una grande gioia poter condividere con gli amici queste serate, ma ammetto che c’è anche un po’ di ansia… “ma cosa penseranno? E se la serata non piacesse? E se la musica non toccasse i loro cuori?” Ma ogni volta, a fine worship, guardo i volti delle mie amiche e quello che vedo è emozione, gioia, serenità. Negli anni tanti amici sono passati dai Worship for peace e mi hanno lasciato tanti feedback positivi, ma la cosa bellissima è che tutti mi hanno sempre sottolineato la stessa cosa: «in queste serate si percepisce una sensazione di unità, di pace e di accoglienza». «Non importa quale sia la tua storia, il tuo percorso, la tua fede…quello che puoi vivere in queste serate è un momento di pace interiore, di scoperta di un modo nuovo per fermarsi nel caos delle giornate e ascoltare il tuo cuore, e sentirsi uniti in questo mondo pieno di divisioni». – Elena, 29 anni, Italia
Un momento semplice, ma curato, che con estrema delicatezza accoglie lo spettatore titubante e lo trasforma in vero e proprio partecipante attivo con musica, allegria e profondità. – Ambra, 26 anni, Italia
C’è qualcosa di unico quando persone con background diversi si riuniscono per adorare Gesù, il nostro Signore e Salvatore. Non si vedono molti posti in Italia dove nessuno ti chiede: “Sei cattolico o protestante?“. A questi bellissimi concerti possiamo venire come siamo, discepoli di Gesù, e riunirci fuori dalle mura di una chiesa. È una cosa che mi entusiasma molto. Vedo arrivare un cambiamento, per cui quello che Gesù dice in Apocalisse 7,9 sta per accadere nella nostra valle. Tutte le persone di ogni nazione, tribù, popolo e lingua si riuniscono per adorare Gesù e dargli la gloria e l’onore che merita! – Tom, 30 anni, Olanda
Ho partecipato ad un worship. È stata una serata di incontro profondo con il Signore. La musica e i canti (bellissimi!) mi hanno aiutato ad entrare in relazione con Lui attraverso una preghiera autentica ed emozionante. Le testimonianze mi hanno poi permesso di sentire che tutto era ed è profondamente incarnato e quotidiano. – Davide, 31 anni, Italia
Ho partecipato a due worship e la prima cosa che mi viene da dire è che si tratta di un’esperienza di preghiera “diversa”. Non più, né meno, efficace della preghiera più tradizionale a cui siamo abituati, ma piuttosto diversa perché tocca altre corde, suscita emozioni come solo la musica sa fare. E questo rende il cuore e la mente più aperti, una volta che si è entrati nel clima, ad un dialogo più profondo e personale. Le testimonianze che si ascoltano poi aiutano a ricordarci che stiamo pregando insieme, con tante altre persone che magari non si conoscono ma con cui si può scoprire di condividere sensazioni e vissuti, e questo ci ricorda che non siamo soli né a pregare, né ad affrontare nella vita ciò per cui preghiamo. È un’esperienza immersiva che, con un linguaggio universale come quello musicale, può dare uno spunto nuovo per entrare in dialogo con noi stessi e con Dio. – Anna, 28 anni, Italia
Vi aspettiamo numerosi, quindi, al prossimo appuntamento, sabato 8 giugno alle ore 20:30 presso la Chiesa Collegiata di Arco, TN