La grande chiesa gremita, dalle porte laterali aperte entrano famiglie, ragazzi, anziani turisti stranieri, molti rimangono in piedi. Le luci colorate si rincorrono sugli stucchi della volta, gli angeli dipinti sembrano prendere vita e danzare. Potenza della musica, che accende vita e ci trascina fuori dai pensieri distratti e dalle preoccupazioni, ci attira nel profondo di noi, dove l’anima assetata aspetta ristoro.
Ancora una volta Via Pacis W.A.Y. & Choir ci coinvolgono in un percorso intenso, sorprendente, provocante. La musica si fa preghiera, grido, supplica, adorazione, stupore e meraviglia, oltrepassa le barriere linguistiche e culturali, le appartenenze religiose e generazionali.
«Se Dio mi ama, perché non sono sempre felice?» chiede Danilo.
Il silenzio si fa sospeso.
«Cerchiamo di essere amati, invece di amare. Diamo, ma per ricevere. Dio non fa così. Il Suo amore è gratuito, il Padre ama Gesù e Gesù ama noi senza chiedere nulla in cambio».
«Questa è la “cascata dell’amore di Dio”. Costante, dirompente, fresca, piena, inesauribile, così potente che lava i peccati dell’uomo, che dà un senso alla vita solo nell’amare gli altri. E allora anch’io io posso sentirmi felice, se realizzo che il mio compito è soltanto quello di mettermi sotto la cascata per riversare sugli altri l’amore ricevuto».
Le voci limpide danno forma e sostanza alla buona notizia: «Ti protegga, ti benedica… che risplenda il Suo volto e la Sua grazia su di te… ti rivolga il Suo sguardo e sia pace in te».
La danza delle ragazze diventa la danza dei cuori che si lasciano toccare e coinvolgere. Tutti alzano le braccia, le mani al cielo, nell’ultimo canto di lode.
Usciamo nella sera fragrante dei profumi di giugno, con la certezza che molto è stato seminato, che la terra, il sole e la pioggia faranno germogliare, al tempo opportuno, sotto lo sguardo di Dio.
di Maria Luisa Toller