Filippine, Myanmar: un grido senza tempo

Scendono lacrime sui volti dei presenti, la sala piena, nell’ascoltare suor Rosanna Favero raccontare della drammatica situazione del Myanmar, luogo di guerra civile da un anno e mezzo e una spietata dittatura e delle Filippine, una terra devastata dalla povertà e dai tifoni.

“I bambini birmani si rifugiano nella foresta, accompagnati dai giovani della resistenza che hanno deciso di mettersi al servizio di chi ha bisogno di fuggire e nascondersi, e quando arrivano le bombe si stringono vicini e recitano insieme il Santo Rosario…la loro fede non vacilla, è la loro forza. E nella disperazione più totale, loro – bambini, giovani, suore e i vari profughi – ci ringraziano per il sostegno costante e assicurano la loro preghiera per tutti i benefattori che si prendono cura di loro”, dice suor Rosanna commossa, gli occhi lucidi. Difficile trovare le parole per affrontare questo argomento, essendo il popolo adottivo della suora, essendoci in prima linea le sue consorelle a Loikaw, nello stato Kayak.

“Anche le sorelle nella Casa della pace, il centro di accoglienza della congregazione, sono dovute fuggire per un periodo nella foresta insieme a tutte le bambine che erano ospitate, ma ora sono potute rientrare, sottomesse alla dittatura e le regole imposte dai militari. Ma sono ancora troppi i bambini nella foresta, che stanno vivendo nel terrore delle bombe, senza un rifugio sicuro, tra il fango e teloni di plastica per ripararsi dalle piogge…” continua la missionaria con voce strozzata.

“Quando vedo le immagini che le suore mi inviano, vedo che nonostante la situazione che vivono, nonostante la grande paura, ancora hanno il sorriso, che viene dalla voglia di pace che hanno dentro, dalla voglia di vivere. Il popolo birmano aveva con fatica guadagnato negli anni un po’ di indipendenza e si era cominciato dal 2015 a vedere un miglioramento economico…ma nel giro di un attimo, con il colpo di stato, tutto è stato distrutto. Ogni libertà, ogni progresso, è stato spazzato via.”

La commozione di suor Rosanna Favero, delle Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento, mostra che se anche il suo passaporto è italiano, il suo cuore è ormai filippino e birmano: è infatti da 30 anni impegnata nelle Filippine e da 20 in Myanmar con progetti di assistenza ai più bisognosi. La sua congregazione, intrecciata all’aiuto di Via Pacis e altri benefattori, ha salvato tante vita, ridato dignità a chi era stato abbandonato da tutti, e aperto la possibilità di un futuro migliore per tante persone, le loro famiglie, il loro villaggio.

Nelle Filippine, tante sono le situazioni di estrema povertà che portano a sfruttamento, storie strazianti di abusi, abbandono delle scuole da parte dei figli che devono aiutare la famiglia. “Nella Casa degli angeli – racconta suor Rosanna – sono state accolte ragazze che hanno subito abusi famigliari, abbandono totale, situazioni di violenza fin dalla nascita; la Casa offre accoglienza, le suore offrono compassione, amore, un percorso di pacificazione con la propria storia e la possibilità di studiare e costruire un futuro”. L’Associazione Via Pacis da quasi 30 anni sostiene diversi progetti nella zona e grazie alle numerose Adozioni a distanza, che richiedono un impegno di 26 € al mese, è possibile portare quell’aiuto che salva tante vite.

La missionaria è stata ad Arco sabato 22 ottobre, al Centro Internazionale Via Pacis, per una serata che ha toccato i cuori, smosso le sicurezze di ogni presente e riportato all’essenziale. La sua presenza in Italia è stata un regalo inaspettato: alla vigilia della giornata missionaria mondiale, suor Rosanna è stata premiata dall’Associazione Cuore Amico di Brescia come “missionaria Nobel” dell’anno. Insieme a padre Cesare Busecchi (per il Madagascar) e la dottoressa Mariella Anselmi (per l’Ecuador), ha ricevuto il XXXII premio Cuore Amico “Di me sarete testimoni” nell’auditorium dell’Istituto Paolo VI di Concesio (BS).

Come l’Assessore alla Cultura di Arco, Guido Trebo, ha detto nel suo saluto iniziale, “questa serata ci permette di aprire il cuore a chi sta peggio di noi, nonostante la situazione di crisi che anche qui si sta vivendo. È bello vedere una così grande partecipazione, che dimostra come il popolo dell’Alto Garda e non solo continua ad avere un occhio attento per chi è nel bisogno, sia spiritualmente, sia attraverso un sostengo economico.”

Come sostenere i progetti nelle Filippine e in Myanmar:

IBAN: IT67C0801635320000002142146

5×1000: Codice Fiscale 93006880228

Per maggiori informazioni: solidarieta@viapacis.info

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